Il settore farmaceutico italiano ha registrato una crescita significativa nel corso degli anni, divenendo il primo produttore di farmaci in Unione Europea. La produzione italiana si attesta a 31,2 miliardi di euro, con un vantaggio di circa 1 miliardo sull'industria tedesca. L'esportazione è stata un fattore importante per l'accrescimento del settore, raggiungendo circa 25 miliardi di euro con una crescita del 100% nell'ultimo decennio.
La selezione di personale nel settore farmaceutico è aumentata parallelamente alla crescita dell'industria. Il numero di addetti è salito a 65.400 nel 2017, con il 93% dei dipendenti che lavorano con contratti a tempo indeterminato. Gli head hunter cercano talenti con grandi doti di pensiero analitico, manualità e adattabilità, oltre a una solida conoscenza in campo farmacologico, biologico, tecnologico, fisico e chimico.
Il settore si struttura in tre campi di attività: la ricerca e sviluppo, la produzione e la commercializzazione. I profili richiesti variano da ricercatori di laboratorio a operai impiegati negli impianti chimici e a profili commerciali. Inoltre, è necessaria la presenza di esperti in affari regolatori per ottenere le autorizzazioni necessarie per l'immissione in commercio di farmaci, dispositivi medici e cosmetici.
Un tecnologo farmaceutico deve essere in grado di analizzare i bisogni dell'azienda, elaborare la soluzione e produrre il prodotto richiesto, controllando la qualità del risultato e gestendo la relazione con il cliente. La selezione di personale nel settore farmaceutico richiede quindi candidati con grande pensiero analitico, manualità e adattabilità.