Riuscire a far funzionare uno stabilimento non è un’impresa di poco conto. Le figure necessarie a rendere ogni cosa perfetta sono numerose e tra queste una delle più importanti è senz’altro quella del Plant Manager. Ma chi è il Plant Manager e cosa fa? In Italia questa figura viene definita Capo Progetto o Responsabile di Stabilimento. Al giorno d’oggi, in un mondo del lavoro dove rapidità e tecnologie la fanno da padrone, questa professione sta assumendo sempre di più una posizione di rilievo all’interno dell’organizzazione aziendale.
Chi è il Plant Manager?
Al giorno d’oggi sono in tanti coloro che mirano a una posizione di prestigio come quella del Plant Manager, ruolo chiave che richiede precisione ed esperienza e che ha il compito di organizzare ogni attività all’interno di un impianto di produzione. La parola d’ordine per un Plant Manager è “ottimizzazione”; le risorse devono infatti essere impiegate al meglio al fine di ottenere il miglior risultato possibile. La persona che ambisce a ricoprire questo ruolo deve essere paziente e mostrare un’estrema predisposizione alla pianificazione. Il Plant Manager deve essere in grado di svolgere le seguenti attività:
* dialogare in modo autoritario ma costruttivo con il personale;
* passare molto tempo nei pressi dell’impianto produttivo per controllarne le operazioni e intervenire in caso di criticità;
* vigilare sul personale preposto al funzionamento dell’impianto;
* mostrare cristalline doti di leadership, riuscendo a stimolare gli impiegati in modo adeguato al fine di raggiungere l’obiettivo prefissato.
Quali sono le mansioni del Plant Manager?
Nello specifico il Plant Manager ha il compito di analizzare i dati raccolti e di servirsi dei risultati ottenuti per apportare dei miglioramenti in azienda, deve essere in grado di rispettare le scadenze e di organizzare il lavoro in modo preciso. Ha inoltre l’onere di gestire in toto la forza lavoro, portando avanti un rapporto professionale con gli impiegati, assegnando i vari compiti, stabilendo i turni e occupandosi anche di formare il nuovo personale. Deve poi monitorare l’ambiente di lavoro, i macchinari e i processi industriali, assicurandosi che tutto si svolga secondo protocollo, garantendo un alto livello di sicurezza. Un buon Plant Manager deve essere in grado di prendere decisioni in modo rapido e di prendersi la responsabilità del suo operato; ecco perché è necessario che un candidato a tale posizione mostri ottime doti di problem solving.
Come si diventa Plant Manager?
I percorsi per acquisire le competenze e i titoli necessari per diventare un Plant Manager, e arrivare a percepire RAL che si aggirano attorno agli 80 – 100 K, possono essere differenti. In genere, le grandi aziende richiedono una laurea di I livello in Gestione Aziendale, Ingegneria Industriale o affini, e delle competenze specifiche che si possono acquisire attraverso il conseguimento di Master di I o II livello. Per quanto riguarda le piccole realtà produttive, invece, anche chi lavora da un certo numero di anni all’interno di un’azienda, maturando esperienza e conoscenze approfondite dei suoi processi industriali, ha la possibilità di frequentare dei corsi specifici, che gli consentono di ricoprire questo ruolo.
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