Non è uno scherzo e neppure un'"americanata" ma qualcosa fondato su solide basi (economiche). I dipendenti più felici lavorano meglio e sono più produttivi quindi renderli tali è diventato un vero e proprio investimento per alcune aziende americane. Questo è il motivo per cui è stato creato il mestiere di Chief Happiness Officier.
Ovviamente non si tratta di farsi qualche bella risata durante le ore di lavoro: il compito di questo manager della felicità è ben più articolato e complicato. Si tratta di cambiare l'ambiente stesso nel quale lavorano i dipendenti dell'azienda. E i requisiti per svolgere il lavoro di manager della felicità non sono pochi: il CHO, infatti, deve essere capace di tirare fuori il meglio dai collaboratori di un'azienda, di stimolarne la creatività e le capacità individuali, deve essere un vulcano d'idee, essere di buon umore e avere moltissima energia. E, requisito ovvio, deve essere una persona felice.
Tra le grandi aziende che stanno intraprendendo questa strada troviamo Lego, Ikea e, senza grandi sorprese, Google. La nascita di questo nuovo mestiere è un'altra delle iniziative che caratterizzano il cambiamento del modo di pensare il lavoro che si fa sempre più diffuso e che punta alla conciliazione di lavoro e benessere.
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