La felicità sul lavoro, si sa, non è solo una questione di stipendio. In effetti, lavorativamente parlando, si può essere infelici anche con uno stipendio alto. Ci sono tanti altri fattori da tenere in conto: la relazione con i colleghi, la politica aziendale, la sensazione di essere utili, quella di stare svolgendo un buon lavoro, ecc. Ci sono aziende che hanno capito che la retribuzione non è l'unica cosa che conta e che cercano di intervenire anche su altri aspetti.
Ecco come fanno cinque aziende molto conosciute dal pubblico.
Facebook vuole che i dipendenti sentano di avere una missione: quella di cambiare il mondo. Tra le altre cose ha quindi preparato un libretto con immagini, testi e citazioni che possano ispirarli.
Starbucks investe nella formazione universitaria dei dipendenti con un programma apposta. E una volta laureati potranno lasciare la compagnia senza doverle nulla.
SAS Institute da giorni illimitati di malattia, fornisce un ambulatorio medico e degli spazi apposta per i figli dei dipendenti.
Ferrero prevede dei benefit diversi a seconda delle necessità dei dipendenti: in Francia si tratta dell'asilo aziendale, in Messico di un programma scolastico, in Ecuador di sconti per fare la spesa, ecc.
Ikea tiene conto delle diversità (coppie, anziani, famiglie, ecc..). Per esempio ha esteso il "buono matrimonio" a tutti coloro che vivono insieme (coppie sposate, coppie di fatto, coppie omosessuali, ecc.).
Per approfondire il tema della felicità al lavoro e scoprire più nel dettaglio cosa fanno le aziende leggi l'articolo originale.
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