Quando si è alla ricerca di un lavoro ci si trova, a volte, a dirsi che non importa il tipo di lavoro, basta trovarne uno. Ed è per questo che siamo tentati di contattare tutte le agenzie e siti che troviamo scrivendo "Cerco lavoro" (o variazioni sul tema) e allegando il CV.
A volte in questo modo si pensa di dare l'impressione di una persona capace di adattarsi e di svolgere qualsiasi mansione, volenterosa, che non si ferma di fronte a compiti meno "nobili". Insomma: l'immagine della disponibilità. Quale datore di lavoro potrebbe desiderare di meglio? Altre si pensa che le persone che riceveranno la mail leggeranno il nostro cv, capiranno i nostri punti di forza e sapranno farci una proposta adatta.
Purtroppo questo approccio è completamente sbagliato e, anzi, DANNOSO (perché non ti porterà nessun risultato e questo, alla lunga, scoraggia e deprime): scrivere "cerco lavoro" non serve. Ecco perché.
Prima di tutto bisogna immaginarsi di essere dall'altra parte della barricata, nei panni della persona che riceve la tua email con il CV. Immagina bene: questa persona non ti conosce e, prima di ricevere la tua mail, non era nemmeno al corrente della tua esistenza. Ora si vede arrivare una mail, la apre e si trova davanti una cosa del genere:
Ed ecco cosa le passa per la testa: "Ma chi è che mi scrive?", "Ma non poteva almeno sprecarsi e mettere un Buon giorno?", "Cerco lavoro? Si, grazie, ma quale?". Vediamo nel dettaglio questi pensieri:
- "Ma chi è che mi scrive?" e "Ma non poteva almeno sprecarsi e mettere un Buon giorno?". Ricordiamoci sempre le regole base della cortesia: non stai scrivendo a un tuo amico ma a qualcuno che non conosci ed è maleducato non presentarsi e non salutare. Sforzati di scrivere qualcosa del tipo:
"Gentili,
Mi presento: mi chiamo Franco Rossi, ho esperienza in X e Y. In allegato troverete il mio curriculum.
Vi ringrazio per l'attenzione.
Distinti saluti.
Franco Rossi".
Che poi, chiamarlo sforzo è un po' esagerato: se non sei disposto a "sforzarti" per un lavoro allora per cosa?
- "Cerco lavoro? Si, grazie, ma quale?". Quante email di candidatura riceve la persona alla quale hai scritto? In generale si tratta di decine e decine ogni giorno. Se per capire quale mestiere cerchi deve aprire il tuo CV stai sicuro che non lo farà: non ne ha assolutamente il tempo. Se in quel momento ha una posizione aperta sceglierà di leggere i curriculum dei candidati che hanno indicato quel mestiere direttamente nella mail. Quelle di tutti i candidati che non hanno messo niente finiscono nel dimenticatoio.
Devi quindi sforzarti di scrivere uno, due o tre mestieri che sei capace di fare. E qui la parola "sforzarsi" non è per niente esagerata: identificare quello che sappiamo fare e a quale mestiere corrisponde non è facile. Se proprio non sai da che parte cominciare sappi che ci sono svariati organismi che possono accompagnarti in questo percorso.
A volte possono essere i centri per l'impiego, a volte il comune, la provincia o la regione organizzano mini-corsi sul tema, a volte è l'Informagiovani e, a volte, ci sono associazioni che si occupano di aiutare le persone a trovare un lavoro. In generale trovi la lista delle associazioni esistenti sul tuo territorio in municipio. Se entri in contatto con uno (ancor meglio con più di uno) di questi organismi approfittane per farti aiutare anche ad altri livelli. Per esempio, fatti rileggere il CV e fatti dare un'opinione sul come lo hai preparato. Esamina con loro il tuo modo di cercare lavoro, ecc.
Perché? Perché trovare un lavoro è un lavoro COMPLICATO e nessuno nasce già capace. Ogni ente/associazione/agenzia potrà fornirti un pezzo del puzzle ed esserti utile in modo diverso.
Concludiamo sottolineando un ultimo punto: lascia da parte la vergogna. Chiedere aiuto per trovare un lavoro non significa che non si è capaci di badare a se stessi. Significa, al contrario, essere persone capaci di rendersi conto della complessità di un compito e della necessità di avere l'opinione di gente con conoscenze specifiche.
Dopotutto tu sei un panettiere (o estetista o saldatore o assistente di comunicazione, ecc.) e non un esperto del mercato del lavoro. Esattamente come loro, gli esperti del mercato del lavoro, non sanno come si prepara il pane, come si fa una maschera di bellezza o come si prepara una campagna pubblicitaria.
La tua opinione ci interessa, dicci cosa ne pensi!