Chi sono? Dove vanno? E quanti sono? Studiando il fenomeno più da vicino si scoprono aspetti interessanti sul fenomeno dell'emigrazione per lavoro italiana e straniera.
Ecco qualche risultato (lo studio completo si trova in un e-book Feltrinelli dal titolo "La nuova geografia del lavoro"):
- La città con più immigrati italiani è Londra seguita da Parigi e Bruxelles. Le città extracomunitarie più gettonate sono invece Shangai e Dubai (a Shangai il numero di italiani è più che triplicato in soli quattro anni). La quantità esatta di italiani emigrati resta però un mistero perché non tutti si iscrivono all'AIRE (il registro degli italiani residenti all'estero): sembra addirittura che solo uno su due lo faccia.
- Negli ultimi 15 anni il sud ha perso più di un milione di persone.
- Negli ultimi anni le partenze riguardano principalmente persone di origine settentrionale mentre negli anni '90 si trattava soprattutto di cittadini del meridione.
- Il titolo di studio di questi nuovi emigrati è medio-alto e i lavori che svolgono sono raramente manuali.
- L'Italia è una terra di transito: dal 2007 la quantità di stranieri che arriva qui e che si ferma è in calo costante (-43%). Molti stranieri (anche residenti), infatti, preferiscono andarsene in altri paesi dove le opportunità di lavoro sono maggiori e il welfare è migliore.
Già da questi pochi dati si evince che sempre più persone (italiane e straniere) preferiscono tentare la fortuna all'estero e che sono altre le nazioni che beneficiano dell'investimento che l'Italia ha sostenuto per la formazione dei propri giovani.
Per avere maggiori dati e dettagli sulla nuova geografia del lavoro vai all'articolo originale.
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