La meritocrazia al lavoro è sempre stato un tema delicato, soprattutto in Italia dove non brilliamo certo sulla sua applicazione nelle aziende.
Per il secondo anno consecutivo Great Place to Work (azienda di ricerca, consulenza e formazione che ha lo scopo di creare ambienti di lavoro eccellenti) ha pubblicato una serie di dati che fanno il punto sulla questione. E anche se, ancora una volta, l'Italia non ne esce benissimo, ci sono segni di miglioramento.
Sono stati infatti osservati 4 indicatori: la competenza dei manager (miglioramento del 4% nella percezione degli intervistati), i favoritismi in azienda (- 3%), le promozioni "giuste" (+3%) e la percezione di ricevere una parte equa dei profitti dell'azienda (+3%). È quindi chiaro che nel 2015 la percezione globale degli intervistati è migliorata rispetto al 2014.
In cima alla classifica delle migliori aziende dal punto di vista della meritocrazia troviamo quelle appartenenti al settore dell'information technology, soprattutto delle piccole e medie industrie. Seguono le imprese attive nel ramo della distribuzione. Purtroppo nessun miglioramento è stato rilevato a livello della Pubblica Amministrazione.
I migliori luoghi in cui lavorare restano, per il momento, le multinazionali straniere che hanno sede in Italia anche se si stima che, se il trend rimane costante, nel giro di 3-5 anni anche le aziende informatiche italiane potranno fare concorrenza a quelle straniere.
Per saperne di più sulla situazione della meritocrazia in Italia vai a leggere l'articolo originale.
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