Il Jobs Act introduce delle novità a livello di congedo parentale e di lavoro part-time: ora entrambi i genitori possono chiedere, al posto del congedo parentale, di passare da un full-time ad un part-time per un periodo equivalente di tempo.
La riduzione di orario di questo part-time può corrispondere, al massimo, al 50% del tempo pieno che si svolgeva prima. Il periodo di part-time così ottenuto non è illimitato ma può arrivare ad un limite di 10 mesi per il complesso dei due genitori (ogni genitore può godere di questa variazione di condizione per un periodo massino di 6 mesi).
La norma sul part-time al posto del congedo parentale (che può essere utilizzata durante i primi 12 anni di vita del figlio esattamente come il congedo parentale) va nella direzione della facilitazione della conciliazione famiglia-lavoro.
Il congedo parentale, tuttavia, non è l'unica situazione nella quale si potrà avere accesso al lavoro part-time. Tra le altre situazioni che danno accesso a questa possibilità si trovano tutti i principali casi (tristemente) classici di esigenze famigliari. Danno infatti questa possibilità situazioni come certe patologie e certe terapie (del lavoratore stesso o del coniuge, del figlio, ecc.), un'invalidità del 100%, la necessità di portare assistenza ad un'altra persona convivente, ecc.
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